Il titolo di questa nuova photostory è ovviamente ironico, poiché l'estate quest'anno sembra essere decisamente in ritardo sulla tabella di marcia (l'anno scorso il mese della pioggia è stato maggio..quest'anno giugno..fra 2 anni prepariamoci a passare il ferragosto con il pile).
Tuttavia, il meteo era perfetto per realizzare qualche foto in una delle strade in assoluto più sceniche della zona. Di più, queste condizioni del cielo, con le nuvole basse e gonfie di pioggia, con un'umidità impressionante che si levava dall'asfalto, ci hanno offerto uno spettacolo dai toni quasi drammatici. Questa strada che si inerpica tortuosa tra strette gallerie nell'angusto anfratto della montagna, con roccioni a strapiombo a bucare la rigogliosa vegetazione vive di Storia, quella con la S maiuscola, e ormai, ancora oggi a più di 100 anni dalla sua realizzazione, lascia senza fiato chi si appresta a percorrerla per la prima volta. O chi lo fa da una vita, ma sempre con la voglia di lasciarsi stupire ed emozionare ogni volta come la prima.
Benvenuti nella Strada dei 100 giorni!

RIDER: Mauro Da Rodda
La salita comincia appena dopo l'abitato di Tovena, una piccolo paesello nella parte settentrionale della provincia di Treviso. Nonostante la data (15 giugno) la giornata sembrava piuttosto affetta da un principio di autunno. La pioggia non sarà il massimo come aderenza sull'asfalto, ma secondo me un tempo del genere è perfetto per godersi appieno la vista da più in alto. Infatti, ci siamo mossi proprio per questo motivo.
Come spesso capita nel destino di questi piccoli borghi, la popolazione nel tempo è andata progressivamente calando fino a raggiungere attualmente le poche centinaia di unità. Una volta Tovena era un borgo molto attivo. Era usanza organizzare delle grandi "feste di contrada", dove tutti gli abitanti di una corte si ritrovavano nel giardino per mangiare e ballare.
Uno sguardo al cielo plumbeo e si comincia a salire.
In linea generale, il San Boldo non è una salita eccessivamente dura, né lunga. Lo scollinamento è anche relativamente basso, a circa 700 metri di quota. La parte finale è però caratterizzata da semafori per veicolare il traffico lungo le strette gallerie. In quel caso è vivamente consigliato fermarsi ed attendere eventuali macchine, sia che lo facciate in salita che in discesa.
Queste foto fatte dal basso ci fanno già capire cosa ci aspetta una volta in cima, oltre che a testimoniare l'asprezza delle rocce che caratterizzano questa zona delle Prealpi Venete.
L'alternativa per mtb di questa salita esiste, e si chiama Caldella. E' una forestale che si prende sempre da Tovena e che comunque offre più dislivello rispetto la salita asfaltata, poiché l'ultimo tratto scorre in discesa verso il passo. E' decisamente più dura rispetto alla sua controparte stradistica, sia per il terreno a volte sassoso sia per il continuo susseguirsi di strappi terribili con pendenze a doppia cifra. 
E poi così, dal nulla, usciti dall'ennesimo tornante, ci si trova di fronte quel piccolo gioiello e miracolo di ingegneria per il quale questa strada è così tanto famosa. Dalle nuvole e tra gli alberi finalmente si intravedono queste anguste e impressionanti gallerie che sembrano portare dritte dentro il cuore della montagna. 
Da qui in poi, la gioia per gli occhi e lo spirito è enorme!
Se si trova il momento per fermarsi un attimo, il colpo d'occhio è entusiasmante, e ripaga di tutta la fatica fatta.
Voglio chiudere con un consiglio: evitate i weekend :-) 
Alla prossima photostory!

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