Tutte le giornate, non dico debbano avere sempre la stessa routine, ma anche se si avvicinassero solamente ad essere più o meno come questa non credo certo che mi lamenterei: zaino, macchina fotografica, una bici, uno che sa veramente andare in bici, montagna, sentieri....
Che è praticamente quello che racconto sempre nei miei reportage, solo che ogni volta l'entusiasmo che sale su è tale da farlo sembrare sempre come la prima volta!
Ok, quello che sa veramente andare in bici è sempre lui, lo shredder del luogo Marco De Col. Lo scenario è quello super delle prealpi bellunesi. I sentieri...beh stavolta, come il titolo lascia vaaaagamente intendere, siamo andati in giro su linee diverse ed estranee ai trails del park, sentieri dall'ambientazione mozzafiato (e ci mancherebbe!) e da percorrere con attenzione, perchè aperti anche ai pedoni. 
In un tardo pomeriggio di metà settimana, però, erano tutti per noi e solo per noi...enduro power!!  
Le previsioni arpav, dopo giorni e giorni di piogge, finalmente segnalavano una piccola tregua, anche se qualche probabilità di precipitazioni residue era ancora presente. Ma il cielo che ogni volta si mostra dopo giorni di brutto tempo è uno spettacolo troppo grande per non approfittarne e portare a casa qualche buono scatto. Qui era il lago di Santa Croce, baciato da un incredibile tappeto di nuvoloni squarciato da un azzurro scintillante, e continuamente modellato da un'arietta bella frizzante e continua.
Pick up the bike and ride! Caschetto aperto, abbigliamento total black...pronti per una raidata in totale libertà, senza vincoli o orari, se non quello del buio.
Il panorama che si può ammirare dalla cima del Faverghera è quello strepitoso delle Dolomiti bellunesi.
In alcuni casi succede che lo scenario sia così bello da esser difficilissimo da fotografare. In questo caso, sullo sfondo del sentiero si apriva un'incredibile vista verso ovest sul Cansiglio, ma nessuna inquadratura che ho provato riusciva ad esprimere tutto l'incanto di quella vista nel suo insieme, per cui alla fine ho optato per questo dettaglio sulla bella linea ondulata del sentiero.
Il titolo di questo report deriva dal fatto che veramente si tratta di sentieri delle vacche! Alcuni di questi sono infatti stati creati proprio dal loro passaggio avanti e indietro, come questo che parte dal rifugio Bristot. Vacche trail builders!
La vegetazione era di un verde brillantissimo, e le piante di rododendri in fioritura con il loro bel rosa creavano un'armonia cromatica eccezionale. 
Braaaaapp cosa c'è di meglio che modellare il terreno sgommando e con la Valbelluna e le Dolomiti nello sfondo?
Marco in Wonderland :-)
A differenza dei sentieri ufficiali del park, questi sentieri sono anche accessibili ai pedoni, quindi per mantenere pacifica convivenza e soprattutto per evitare che la mtb venga vista di cattivo occhio, buona norma è quella di rallentare e dare sempre loro la precedenza. Ah stessa cosa con le vacche!
Verso l'imbrunire la nuvolosità si è fatta più consistente, così come pure il vento in quota. Le mani han cominciato a risentirne, mentre la vista ringraziava...
Il rifugio Bristot, al weekend sempre così pieno di gente. Di giovedì sera invece, con quegli imponenti nuvoloni a sovrastarlo e il solo rumore del soffio del vento, aveva un'aria quasi struggente.
Abbiamo quindi ripreso su il pick-up per spostarci all'ultimo spot di giornata, Col Visentin.
La soundtrack era una roba molto locale.
La vista da poco sotto il Visentin spaziava sul Cansiglio, il fadalto e la pianura Trevigiana.
Nel frattempo però le condizioni cominciavano a diventare veramente impegnative, con il sole ormai tramontato e il vento sempre più intenso a coprire di nubi tutta la vetta, mentre il freddo cominciava a farsi davvero sentire. Qui ormai le antenne del Visentin erano quasi diventate un'ombra.
Giusto il tempo per un'ultima, crepuscolare, foto del Coston del Visentin, un incredibile sentiero in cresta che porta giù in località Ronce. 
Non ci è rimasto quindi che scendere a valle e goderci un meritato pasto, dopo esserci riempito il cuore con la spiritualità della natura.

You may also like

Back to Top