Penso che ben poche persone abbiano trovato soddisfacente l'anno appena passato, per i motivi che tutto il mondo ha purtroppo benissimo presente. Anche io ovviamente NON faccio parte della categoria di quelle ben poche persone, con molti progetti saltati e molti altri neppure partiti. Dal punto di vista fotografico, lavorativamente parlando, non ci sarebbe molto da dire..Ma dal punto di vista, diciamo, creativo e ludico qualche scatto degno di essere guardato penso di esserlo riuscito a portare a casa comunque, fortunatamente. Il senso di questa mia piccola photogallery è (oltre alla noia di essere ancora imprigionati in zone multicolori? Probabile..) quindi quello di cercare di recuperare il meglio che questo sventurato 2020 ha avuto da offrire , cercando questa volta di non limitarmi alla pubblicazione delle immagini e ad una concisa didascalia, ma anche inserendo i dati tecnici dello scatto e qualche piccolo aneddoto per spiegare il perché lo ritengo uno dei miei preferiti fatti nel corso dell'anno. Sperando che ciò possa risultare interessante per chi si appresta a leggere, oltre che consentirmi di far passare anche questa giornata... :- )
19 Gennaio 2020
Nikon d750 - focale 24 mm - f/4 - 1/640s - 1600 iso
Nella foto: Marco De Col
Come tutto sarebbe dovuto andare nel corso dell'anno: ci trovavamo nel bellunese (zona Castion/Nevegàl) con Marco che mi aveva portato a vedere questo spot dove non ero mai stato prima. L'occasione era fare qualche scatto alla nuova Evil, marchio del quale la Dolomiti Bike Company era appena diventata rivenditrice. C'era questa bellissima cascata di ghiaccio (quel luogo era veramente gelido) che veniva giusto lambita dal sentiero. In realtà il sentiero era veramente scassato e poco guidabile in bici, anche perché in pratica il pezzo dove si vedono le pietre più grandi era praticamente in piano, ed era impossibile prendere una velocità adeguata da dove Marco stava scendendo. Comunque tutta la situazione chiamava a gran voce un'inquadratura dall'alto, e fortunatamente c'era un'insenatura raggiungibile nella roccia da dove si poteva avere un po' il controllo della situazione. Un paio di tentativi e lo scatto è finalmente venuto.
15 Giugno 2020
Nikon d750 - focale 16 mm - f/6.3 - 1/800s - 1600 iso
Nella foto: Mauro Da Rodda
Un balzo di quasi 5 mesi. Il lockdown era terminato da poco più di un mese, e fino al giorno di questo scatto le occasioni per scattare foto di bici erano state quasi nulle. Non essendoci lavori in vista e avendo comunque voglia di ritornare operativo, mi è venuta l'idea di realizzare qualche scatto lungo questa scenica strada che si trova a una decina di km da casa mia, il Passo San Boldo (occhio che nelle insegne stradali troverete scritto Sant'Ubaldo). La storia è quella di una strada militare ultimata in brevissimo tempo (da qui il nome Strada dei 100 Giorni) verso il finire della Grande Guerra. L'ultimo pezzo è altamente scenografico, con gli stretti tornanti che si perdono nella gola tra i due monti. L'idea era quella di aspettare e trovare condizioni climatiche tali che potessero accentuare l'impatto visivo di quest'opera, dandogli un senso di drammaticità in più. La giornata del 15 giugno si presentava che peggio (o meglio) non si poteva! Nubi basse, freddo, pioggia..Caricate le bici in macchina e volati verso il paese di Tovena (da dove sale la strada). Fortunatamente le nuvole e la luce creava l'esatto effetto che cercavo. Ho usato il Fisheye per inglobare tutti i tornanti nell'inquadratura e risaltare la maestosità del posto.
14 Luglio 2020
Nikon d750 - focale 24mm - f/5 - 1/320s - 640 iso
Nella foto: Andrea Lotto
Location segreta in un'afosa giornata estiva. Ero stato invitato da Andrea a far qualche foto in questo spot che lui ed altri ragazzi avevano recuperato (esisteva già ma a quanto pare era finito praticamente in disuso) in una posizione fantastica, in mezzo ad un bosco bellissimo e giusto di fianco al Piave. Della serie, prima 4 salti con il dirt e poi birra e chill out in riva al fiume. Giusto lì vicino c'era inoltre uno stabilimento abbandonato dove siamo andati e dove ho trovato una luce fantastica per scattare (era quasi la golden hour) e dove in effetti ho tirato fuori alcune foto di cui sono abbastanza orgoglioso, anche se della giornata voglio evidenziare questa. E' venuta fuori per caso, dato che ho passato due ore a scattare sempre in posizioni più vicine al pistino. A fine pomeriggio quando tutti erano troppo esausti per continuare a saltare, si è deciso per l'appunto di andare a bere una birra al fiume. Lungo il sentiero di accesso, guardandomi indietro, mi è subito venuto in mente l'inquadratura per la foto, con il salto giusto in mezzo e il bosco a fare da cornice. Andrea è tornato indietro a prender la bici, ha fatto un salto, io ho fatto una foto, e poi siamo andati a bere la birra. Ci vuole pure culo nella fotografia...
25 Luglio 2020
Nikon d750 - focale 62mm - f/4 - 1/640s - 3200 iso
Nella foto: Rairan Menegotto
Foto più importante dal punto di vista emotivo che da quello tecnico o della composizione. Questa foto in pratica significava per me il ritorno alle gare (da fotografo, ovviamente!), dopo tutte quelle saltate nella prima parte dell'anno. Qui era il giorno prima della Krivapete Enduro, tappa del trofeo Triveneto, e mi ero unito alle salite furgonate per documentare le prove delle PS.
04 Settembre 2020
Nikon d750 - focale 24mm - f/4 - 1/800s - 6400 iso
Nella foto: Marco De Col
Uno degli shooting più faticosi degli ultimi tempi. L'idea, semplice: fotografare all'alba sulle creste del Nevegàl, cosa che avevamo in mente di fare da un botto di tempo. Realizzazione: nottata in macchina in piazzale e sveglia alle 4 del mattino, risalita in Pick Up fin dove consentito, e di lì a piedi/bici. Problematiche: la temperatura inaspettatamente troppo fredda, l'inaspettato vento altrettanto freddo, il vestiario di conseguenza non troppo adeguato, la stanchezza dovuta dall'orario, la mancata abitudine di camminare con lo zaino a pieno carico (12 kg abbondanti di attrezzatura), i geloni alle mani. Ad un certo punto c'era Marco che mi chiedeva pareri su che inquadratura fare, come scattare, insomma come farsi fotografare, solo che ero talmente distrutto che non riuscivo a fare altro che sì con la testa, senza riuscire a concentrarmi nello scatto! Fortunatamente, con l'avanzare della mattinata anche la temperatura si è alzata e sono riuscito a recuperare un po' di umore. Il problema? Il fatto che l'unico modo per tornare in piazzale (800 metri di altitudine più in basso, più o meno) era a piedi, e senza niente da mangiare si è pure fatta strada la crisi di fame..Dopo l'estenuante rientro, tutto passato con Marco esclusivamente a decidere in anticipo che pizza prendere, avendo optato infine per qualcosa di pesantissimo, arriviamo in pizzeria e...a pranzo niente pizze. L'alternativa? Una cotoletta...che è rimasta nella storia e lo rimarrà per lungo tempo nei nostri ricordi di questa infinita giornata (specifico: e non perché fosse buona!). Per fortuna qualche scatto buono lo abbiamo portato a casa, come questo che ho scelto per l'articolo.
08 Ottobre 2020
Nikon d750 - focale 24mm - f/4.5 - 1/250s - 3200 iso
Nella foto: Marco De Col
Questa è stata forse la giornata più entusiasmante dal punto di vista fotografico dell'anno scorso. L'idea alla base del progetto era quella di fotografare nel periodo in cui i cervi in amore emettono i loro bramiti. Camminando fuori traccia nei boschi del Cansiglio mi sono imbattuto in questa location particolare, dove le bestie camminando avevano creato dei sentieri fantastici, circondati da un bosco ancora più fantastico colorato dall'incredibile verde del muschio che copriva quasi interamente tutti gli alberi e le rocce tipiche del carsismo della zona. Una meraviglia! Alla fine non siamo riusciti a vedere nessun cervo, ma i bramiti erano tutti intorno a noi. E questa volta siamo riusciti a mangiare la pizza!
29 Ottobre 2020
Nikon d750 - focale 24mm - f/4 - 1/640s - 500 iso
Nella foto: Mauro Da Rodda
Sempre bosco del Cansiglio, come nella foto di prima, ma stavolta da tutt'altra parte, dove il foliage regna sovrano. Col tempo, passando davanti a questa strada, ho cominciato a chiamarla "Strada dei Sogni" proprio per i colori che la caratterizzano in questo periodo dell'anno e per il suo andamento: un leggero e tranquillizzante ondeggiamento che si perde nel cuore della foresta, facendoti domandare ogni volta dove ti porterebbe seguendola. Tant'è che pur di non rompere questa sorta di incantesimo, per anni e anni non ho mai voluto andar oltre! Mi bastava passar di lì, guardarla, pensare alla Strada dei Sogni e dire: "Varda che figata, chissà dove va!.
01 Novembre 2020
Nikon d750 - focale 85mm - f/3.2 - 1/1600s - 200 iso
Nella foto: Riccardo Garbuio
Questo è un bellissimo sentiero che sovrasta la cittadina dove abito. Probabilmente il più bello per caratteristiche tecniche e per vista, oltre che ormai conosciutissimo in zona. Talmente conosciuto che qui ci ho scattato non so più quante volte ormai, fino ad arrivar al punto di rifiutarmi di fare oltre poiché non saprei più che inquadratura inventare per avere un nuovo punto di vista. Ovviamente questa è una promessa che mi faccio e che puntualmente NON mantengo. Questa volta, però, avevo dietro il 70-200 (per gli shooting nella mia zona viaggio leggero e non me lo porto praticamente mai) e mentre ero seduto a lato del sentiero ho notato che qualcosa di diverso si sarebbe potuto fare. Ovviamente parte del merito della foto va anche al buon Buccio che riuscirebbe ad alzar la bici anche prendendo slancio sopra un'unghia. Fatto sta che dopo tutte le volte che avevo scattato sulle creste di Vittorio, sono riuscito a tornare a casa con uno scatto (per me) inedito, e che mi piace parecchio!
22 Novembre 2020
Nikon d750 - focale 24mm - f/5 - 1/640s - 1250 iso
Nella foto: Fabio "Tabyosh" Tabacchi
Perché questo scatto tra i miei 10 preferiti dell'anno? Principalmente per il suo lato emotivo: dopo praticamente due anni passati a NON girare in bici, ad eccezione di qualche sporadica e poco convinta uscita, incontro dopo una vita il buon Tabyosh che si è comprato una gravel ma di fatto non conosce molti itinerari da fare. Mi offro di portarlo in giro per fargli conoscere qualche giro: scatta nuovamente la scintilla! Non per un qualche latente amore omosessuale con Tabyosh, ovviamente, ma per la bicicletta. Ecco che quindi da questo giro (prontamente documentato con le foto) attorno al sempre bello, anche in inverno, lago di Revine sono ritornato ad apprezzare la fatica della pedalata e la soddisfazione di portare a casa un bel giro sofferto e sudato.
17 Dicembre 2020
Nikon d500 - focale 24mm - f/4 - 1/200s - 5000 iso
Nella foto: Fabio "Tabyosh" Tabacchi
Decimo e ultimo, questo scatto se si vuol dire particolare, grezzo, sporco, mal inquadrato, poco armonico anche nei colori. Ma proprio per questo secondo me esprime al meglio la purezza di quell'istante. Bisogna capirne ed immergersi nel contesto, il contesto di una pedalata fatta quasi obbligatoriamente, quando la maggior parte della gente, con un tempo del genere, se ne starebbe a casa. Come in effetti era. Freddo, buio ormai imminente, nuvoloni bassi, visibilità limitata, il silenzio, la solitudine. Cosa spinge il soggetto della foto a trovarsi lì su una bicicletta in quel momento, in quelle condizioni?
PS: un'unica macchina poi l'abbiamo incrociata in mezzo al nulla...era una volante dei carabinieri che stava pure accostando per fermarci! Poi probabilmente hanno avuto pietà e han proseguito dritti, scomparendo anche loro come fantasmi..